mercoledì 13 aprile 2011

ORGOGLIOSAMENTE… VERSO IL ROMA EURO PRIDE 2011

A giugno Roma ospiterà l'Europride, un'occasione fondamentale per il movimento LGBT italiano, a dieci anni da quel World Pride che nel 2000 ha invaso la "Roma di Pietro" lanciando una sfida fortissima in termini di autodeterminazione, riconoscimento e diritti contro la visione bigotta e clericalista della Roma giubilare.
In questi dieci anni l'ondata nera antidemocratica, autoritaria, razzista e neoliberista del berlusconismo unita alle false promesse del governo Prodi ha respinto ogni avanzamento in termini di diritti per i soggetti LGBT. Così, allo squallore dell'affossamento di una legge per il riconoscimento delle unioni civili, è seguito perfino il rifiuto del Parlamento di approvare un'aggravante per i reati a sfondo omo/lesbofobico (la transfobia non era giudicata nemmeno considerabile dal Parlamento del Paese con il più alto numero di omicidi di persone trans!). In cerca di appoggio oltreTevere, i vari governi Berlusconi hanno amplificato al massimo la retorica della famiglia tradizionale (vetero)sessista-patriarcale, nonostante i ripetuti scandali sessuali che hanno travolto il padrino di Arcore, mostrando chiaramente l'idea delle donne che questa destra e questo Governo hanno. Un'idea peraltro mai messa in discussione realmente dalla pseudosinistra parlamentare che, invece di attaccare il Governo sul piano delle politiche attuate (legge 40, definanziamento dei consultori, crociata contro la RU486), si è attaccata ai festini di Arcore in maniera puramente strumentale per ribadire l'idea moralista secondo cui "la dignità delle donne è la dignità della Nazione".
Ma quale Nazione? La stessa Nazione che a suon di CIE e Pacchetti Sicurezza criminalizza le esperienze, i vissuti e l'esistenza stessa delle persone migranti? O quella delle ordinanze amministrative che rendono impossibile la vita a chi lavora per le strade, in maggioranza migranti senza documenti e per questo ricattabili? 
Oltre l'impronta razzista e sessista, le politiche di questa destra hanno mostrato fin da subito la loro ispirazione neoliberista; l'unica risposta data alla crisi economica è stata quella dei tagli di tutti i servizi fondamentali delle nostre vite (istruzione, università, ricerca, sanità, assistenza), all'insegna dell'idea per cui pubblico è sinonimo di spreco ed inefficienza. Ciò che preoccupa davvero è che l'ideale neoliberista sembra essere diventato religione di Stato, tanto è diventata diffusa l'idea per cui il debito pubblico si riduce con i tagli alla spesa. Così, al funerale dei servizi pubblici, espressione dei diritti fondamentali di cittadinanza, si accompagnano i regali a speculatori e compagni di (mal)affare, accrescendo a dismisura la forbice della disuguaglianza.
Contro queste politiche sono sorti movimenti ampi e molto forti (studenti e ricercatori, i comitati territoriali contro le speculazioni per la difesa dei beni comuni, il movimento per la ripubblicizzazione dell'acqua, la resistenza degli operai FIAT e, non ultimo, il movimento delle donne) che hanno riportato al centro la volontà di ripartire dal basso per la difesa di quei beni comuni che rappresentano i diritti fondamentali di tutte/i.
Ed è proprio dall'azione di questi movimenti che vogliamo partire per la costruzione di questo Europride, un Europride che sappia parlare a tutte/i, non solo ai soggetti LGBT, per rivendicare un welfare universale e non familista ancorato all'idea della famiglia eterosessuale in cui alla donna spetta il ruolo (gratuito ed invisibile) della  cura, per rivendicare una sessualità libera dai precetti moralisti di preti e sindaci, per  rivendicare il diritto a scelte di vita differenti senza essere invisibili, per ribadire che i beni comuni sono patrimonio di ognun@, perché è solo attraverso l'estensione dei diritti per tutte/i e di un welfare individuale che i nostri diritti saranno riconosciuti. I diritti non si svendono e non sono parte di un'equazione a somma zero; è proprio con quest'idea che l'11 giugno riempiremo di colore e orgoglio le strade di Roma, consapevoli che l'attacco neoliberista e razzista non è certo limitato alla destra che fa finta di governare questo Paese, ma parte dalla fortezza Europa di Schengen e dei banchieri, promotrice di una vera e propria politica di "macelleria sociale" senz'alcuna base democratica.
Nella volontà di costruire un Europride dal basso, largo e partecipato invitiamo tutt* ad un'assemblea romana il giorno 19 aprile alle ore 20 a Strike, via U. Partini 21 Casal Bertone, Roma, e ad un assemblea nazionale che ci sarà il 7 Maggio a Roma.

Il  gruppo di Orgogliosamente lgbtiq Roma

http://orgogliosamentelgbtiq.blogspot.com/